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Forum Distrettuale Rotary Etica nell’Economia e nella Finanza – 6 marzo, Lanciano

Comunicato stampa

Il Rotary Club di Lanciano ha organizzato per domenica 6 Marzo 2011 alle ore 9.30 presso il Polo Museale “S.Spirito” di Lanciano il Forum Distrettuale del Distretto 2090 (Abruzzo-Marche-Molise-Umbria-Albania) dal titolo Etica nell’Economia e nella Finanza.

La giornata sarà aperta dai saluti del Presidente del Rotary Club Lanciano, Rossella Piccirilli, del Governatore Mario Struzzi e del Sindaco di Lanciano Filippo Paolini, seguirà l’apertura dei lavori presieduti da Roberto Barbieri, Presidente della Commissione Distrettuale per l’Azione Professionale del Distretto 2090 Rotary, e coordinati da Lucio Valentini, giornalista RAI.

Interverranno:

Giuseppe Mauro - Ordinario di Politica Economica,Università G.D’Annunzio, Chieti-Pescara con la Relazione: Finanza Globale ed Economia Reale:la Crisi del 2008.

Guido Serafini - Direttore Generale Banca Popolare di Lanciano e Sulmona con la relazione: Ruolo delle banche e finanziarizzazione dell’economia.

Mauro Bignami - Esperto in comunicazione e marketing, con la relazione: I risparmiatori, vittime della crisi.

Sebastiano Maffettone - Professore Ordinario di Filosofia Politica, Facoltà di Scienze Politiche Luiss Guido Carli, Roma, con la relazione: Etica ed economia: uno sguardo verso il futuro.

Seguiranno gli Interventi programmati e la Discussione.

Concluderà il Forum Mario Struzzi Governatore Distretto 2090

Il Forum è stato accreditato nell’ambito della formazione continua di Avvocati e Dottori Commercialisti.

Perché Etica nell’Economia e nella Finanza?

E’ opinione condivisa che la crisi economica globale in cui siamo precipitati, sia tra le più gravi della storia, la più intensa dai tempi della Grande Depressione.

La spasmodica ricerca di facili guadagni finanziari, si amplifica con l’internazionalizzazione e la liberalizzazione dei nuovi mercati finanziari che inaspriscono gli effetti delle imperfezioni del mercato, con la conseguenza anche di comportamenti illeciti, tipico e’ quello sui mercati borsistici, coinvolgendo non solo grandi istituti di credito, ma soprattutto piccoli risparmiatori molto spesso anche ignari di quello che accade nei mercati.

La scienza economica è particolarmente complessa, interagendo attraverso industria, commercio e finanza, in cui i singoli operatori molto spesso pur con indubbie conoscenze professionali, nel fluire degli eventi perdono le proprie capacità di controllo, attivandosi in azioni e comportamenti tali da ritenersi non privi di responsabilità, in termini di onestà e correttezza.

I meccanismi di controllo e di vigilanza, si sono mostrati non sufficientemente capaci di prevenire episodi spregiudicati o addirittura delittuosi poiché non tendono quasi mai a curare le vere cause della crisi. Da qui l’opportunità di aprirsi a nuove idee ed a nuovi modelli coniugati, ad una dimensione etica e morale riferita ad un sistema ideale di valori che orienti l’azione dell’individuo.

Una nuova visione dell’azienda non più votata esclusivamente alla produzione del profitto, ma ad un nuovo modo d’interpretare l’attività economica attraverso principi etici e morali. (Responsabilità Sociale d’Impresa.)

Le imprese che percepiranno questa loro “meta/missione”, continueranno comunque a considerare il profitto quale espressione della propria efficienza, ma nel contempo, guarderanno al sostegno di giuste cause quali il rispetto per l’ambiente, il rispetto per la persona ed il rispetto per le generazioni che verranno. “Ethikos” dal greco letteralmente “teoria del vivere” ed è proprio Aristotele tra i primi ad occuparsi del rapporto tra etica ed economia; lo studio dell’economia benché collegato in senso immediato al proseguimento della ricchezza, ad un livello più profondo è legato ad altri obiettivi fondamentali poiché la vera ricchezza non è il bene che ricerchiamo ma un mezzo importante, per raggiungere altri obiettivi, necessari ad influenzarne la sua felicità, non semplicemente al possedimento della ricchezza monetaria e di beni materiali ma comprendono la realizzazione della persona, le relazioni familiari e dell’amicizia, la partecipazione sociale, politica, il tempo libero e il godimento di risorse naturali ed ambientali.

Per questa ragione anche l’attività economica deve inserirsi in un contesto di ”vita etica”, che cerchi di raggiungere fini esistenziali non riconducibili esclusivamente all’accumulazione di beni materiali.

Nella bufera che si è abbattuta sui mercati finanziari e sulle economie di tutto il mondo le banche centrali in collaborazione con i governi hanno svolto un ruolo determinante evitando che la sfiducia diventasse sistematica. Ma la crisi ha messo in chiara evidenza, ancora una volta, come uno sviluppo sostenuto della finanza, se non accompagnato da un’adeguata gestione dei rischi, finisca per generare gravi disfunzioni nell’attività degli intermediari e dei mercati, con effetti disastrosi sull’intera economia.

Da un punto di vista culturale, non solo le imprese ma soprattutto le persone devono cambiare, ricercando uno stile di vita più austero e meno improntato al consumismo, utilizzando al meglio le risorse, riscoprendo il senso del risparmio e della famiglia cercando di avere maggiore senso di responsabilità nel luogo di lavoro e verso l’impresa pubblica o privata che sia.

Tali considerazioni sul ruolo “dell’etica nell’economia“ arrivano alla fine di un processo di “ripensamento dell’economia”, dovuto alla progressiva perdita di valori etici e morali che in passato caratterizzavano le scienze economiche.

“AGIRE IN SPIRITO DI SERVIZIO FACENDO IL BENE DI TUTTI E DI CIASCUNO E QUINDI IN PRIMO LUOGO DI COLORO CHE NELLA SOCIETA’ SONO I PIU’ SVANTAGGIATI”

GIOVANNI PAOLO II, in occasione del Giubileo



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